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AutostimaLa metafora delle due frecce

La metafora delle due frecce

La metafora delle due frecce

La metafora delle due frecce nel Buddismo fa riferimento alla sofferenza umana e alla sua origine, come descritto nella Seconda Nobile Verità buddista. Secondo questa dottrina, la sofferenza (o insoddisfazione) è una parte inevitabile della condizione umana, ma spesso viene aggravata da ciò che il Buddismo chiama “la seconda freccia”.

La prima freccia rappresenta la sofferenza in sé, come ad esempio il dolore fisico, le malattie, la vecchiaia o la morte. Questa sofferenza è una parte naturale della vita e non può essere evitata.

La seconda freccia rappresenta la sofferenza aggiuntiva che sperimentiamo a causa della nostra reazione emotiva alla situazione. Ad esempio, quando proviamo rabbia, tristezza, desiderio o avversione di fronte alla sofferenza, stiamo aggiungendo ulteriore dolore a quello già presente.

Secondo il Buddismo, il vero obiettivo è imparare a gestire consapevolmente la seconda freccia attraverso la pratica della consapevolezza e della saggezza. In questo modo, possiamo accettare la prima freccia con serenità e comprensione anziché aumentare il nostro dolore con reazioni negative.

In sintesi, la metafora delle due frecce nel Buddismo ci invita a riflettere sulla natura della sofferenza umana e a comprendere che gran parte del nostro dolore è autoinflitto attraverso le nostre reazioni mentali ed emotive. Solo attraverso la pratica della consapevolezza possiamo liberarci da questa forma di sofferenza aggiuntiva e raggiungere una maggiore pace interiore.

Erika Trombotto

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